S. Michele Arcangelo

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CHIESA S. MICHELE ARCANGELO

La chiesa campestre di San Michele Arcangelo sorge su uno spiazzo in cima ad una collina panoramica nel territorio di Trinità d’Agultu. Situata nella zona di Tarra Padedda, si arriva con l’auto imboccando la strada che collega il paese ad Aggius. Dopo circa un chilometro e mezzo, si lascia la provinciale svoltando a sinistra e seguendo l’indicazione per Nigolaeddu, si percorre la stretta stradina di campagna immersa nella vegetazione e oltrepassate alcune case, si svolta a destra al piccolo bivio. Dopo qualche curva e qualche minuto, si inizia ad intravedere la piccola borgata rurale e semi abbandonata di Tarra Padedda, o chiamata dai locali borgata di Santu Migali. Arrivati in cima passando per un breve tratto agevole ma sterrato, si svolta a destra passando attraverso un cancello, verso una ripida salita cementata che conduce alla sommità.

La piccola chiesa dalle pareti bianche, è molto simile a tanti altri edifici rurali della Gallura. Il tipico tetto a forma a capanna e l’edificio di pianta rettangolare, ma asimmetrica, illude che l’interno contenga una navata laterale, in realtà è un prolungamento adibito a locale di servizio con ingresso separato.

Il portone principale è situato sul lato opposto, e la piccola croce metallica posta in cima al tetto è il solo elemento che denota la sacralità del luogo. Al suo interno l’unica navata è divisa da un arco a tutto sesto, le poche panche riservate ai fedeli guardano in direzione dell’altare, dove, protetto da una nicchia, il simulacro di San Michele tiene in alto una spada.Purtroppo non esistono documenti attestanti la data di costruzione, tuttavia la si colloca ai primi del ‘700. La storia racconta che un fuorilegge, uno dei tanti frequentanti le campagne di Monte Cuccaru, allora ricovero di molti banditi, trafugò il simulacro da una chiesa medievale situata nei pressi di Viddalba costruendogli una chiesetta, appunto la chiesa di San Michele, per poter sfruttare il “Diritto di Asilo” in luoghi sacri, per il quale, chiunque fosse braccato dalla giustizia, godeva dell’impunità se rifugiato in una qualsiasi chiesa campestre.

La festa dedicata al Santo, che si svolge l’ 8 di Maggio, viene organizzata da due Putiturii, e il pranzo servito nella Suprastantia adiacente la chiesa, alle celebrazioni invece partecipa una terza bandiera, ex voto di alcuni abitanti della zona.

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